Nelle assemblee che FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola hanno tenuto, separatamente, nella provincia di Brindisi, lo SNALS è stato accusato di incoerenza, di contraddizione e di irrazionalità per non aver firmato il Contratto della scuola, nonostante l'accordo di Palazzo Vidoni firmato dalle confederazioni CGIL, CISL, UIL (30 novembre 2016) e dalla confederazione CONFSAL, a cui aderisce lo SNALS (1° dicembre 2016) . Vi portiamo, in questa assemblea, fatti e documenti, e non parole, di quanto è accaduto prima, durante e dopo la firma del contratto. Lasceremo che le conclusioni sulla incoerenza o meno dello SNALS e sulle ragioni dei Confederali nella firma del Contratto siate Voi lavoratori a trarle.
Vediamo cosa dice l'accordo di Palazzo Vidoni per quanto riguarda la PARTE ECONOMICA Punto 3 dell'accordo di Palazzo Vidoni: “il Governo […] garantisce che, con le leggi di bilancio, saranno stanziate ulteriori risorse finanziarie che consentano di definire incrementi contrattuali in linea a quelli riconosciuti mediamente ai lavoratori privati e comunque non inferiori a 85 euro mensili medi.”
Assemblea nazionale unitaria, in
data 4 ottobre 2017,
Per
rinnovare il contratto, dopo il blocco della contrattazione nel
pubblico impiego per il triennio 2010-2012 previsto dal DL 78/2010,
si è attesa anche la definizione dei Comparti di contrattazione per
il pubblico impiego che ha visto il compimento definitivo il 13
luglio 2016.
Queste le legittime richieste emerse dagli interventi:
Queste legittime richieste sono riportate in un ordine del giorno ad integrazione del documento con le linee guida per il rinnovo del contratto stilato unitariamente dalle Segreterie nazionali di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal.
GLI IMPEGNI E LE PROMESSE DEI CONFEDERALI DALLA LORO VIVA VOCE E DAI LORO SITI ISTITUZIONALI Intervista a Sinopoli (Tecnica della Scuola - 11 settembre 2017) 85 euro sono una cifra modesta SINOPOLI
(Segretario generale FLC CGIL) (al minuto 4,17)
(4 ottobre 2017) Dal sito della UIL Scuola (19 ottobre 2017) Risorse aggiuntive Dal Sito della FLC CGIL (11 dicembre 2017) Risorse aggiuntive Dal sito della CISL Scuola (29 dicembre 2017) Riconoscimento di uno status economico e normativo più dignitoso
Sbaglia lo SNALS nel ritenere che
l’aumento “non inferiore a 85 euro mensili medi”, previsto
nell'accordo di Palazzo Vidoni, doveva essere solo un punto
di partenza?
Non solo l'oltraggio di aumenti
irrisori, ma anche la beffa di un aumento “a tempo”, che non è
computato né agli effetti dell'indennità di buonuscita né del
trattamento di fine rapporto e che dura solo 10 mesi, da marzo a
dicembre 2018. Non si prende in giro così la categoria! Gli impegni assunti dalle Parti erano ALTRI, gli obiettivi erano ALTI. Lo SNALS è stato lasciato solo, durante la notte tra l'8 e il 9 febbraio, all'ARAN, a battersi per un contratto più equo, abbandonato da coloro con cui in tutti questi anni aveva perseguito gli stessi obiettivi.
Questi gli aumenti:
Le differenze tra i gradoni più alti con quelli più bassi sono dovute al passaggio dell'aliquota Irpef dal 27% al 38%
Le differenze tra i gradoni più alti con quelli più bassi sono dovute al passaggio dell'aliquota Irpef dal 27% al 38%
Dopo 12 anni di attesa, Docenti e Ata avranno uno stipendio maggiorato solo del 3,48% che tradotto in "caffè" corrisponde ad un caffè al giorno e gli arretrati dell'ultimo biennio che tradotti in "cene" bastano a coprire, in tutto, due cene fuori con la famiglia. Insomma, Docenti e ATA possono festeggiare solo con i fichi secchi, ma non con quelli farciti con le mandorle, come vuole la nostra tradizione pugliese.
Vediamo cosa dice l'accordo di Palazzo Vidoni per quanto riguarda le RELAZIONI SINDACALI Punto 1- lettera a) dell'accordo di palazzo Vidoni.
"Il governo [...] si impegna alla definizione di un intervento legislativo volto a promuovere il riequilibrio, a favore della contrattazione, del rapporto tra le fonti che disciplinano il rapporto di lavoro [...] privilegiando la fonte contrattuale quale luogo naturale per la disciplina del rapporto di lavoro, dei diritti e delle garanzie dei lavoratori".
In pratica, c'era l’impegno del Governo ad annullare
quanto stabilito all’articolo 2 del Decreto legislativo 165/2001
novellato dal famigerato "decreto 150/2009 di Brunetta", per il
quale "accordi e contratti collettivi possano derogare alla legge ai
regolamenti e agli statuti solo se espressamente previsto". Ovvero
tra legge e Contratto prevale la legge, per cui tutti gli
accordi sindacali in contrasto con la legge sono nulli.
Senza l’abolizione dell'articolo 2 del Decreto legislativo 165/2001 non si va da nessuna parte e il contratto resta completamente sotto ordinato alle prescrizioni della legge 107 e dei decreti Brunetta e Madia.
Ma a quanto pare i sindacalisti di FLC
CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola non avevano bisogno di questo
provvedimento legislativo, perché è il contratto stesso che hanno
firmato che esclude materie oggetto di contrattazione
previste dal vecchio CCNL
2006/2009, come:
diventate, nel nuovo contratto, oggetto di confronto, una nuova relazione sindacale che non trova riscontro nelle relazioni sindacali classiche. (vedi ordine del giorno) (vedi linee guida)
Il confronto non è interpretazione, non è informazione, non è concertazione e men che meno contrattazione, insomma è solo una generica relazione sindacale che non vincola assolutamente il dirigente scolastico che, trascorsi 15 giorni dall’avvio della procedura, potrà assumere unilateralmente le proprie decisioni. E allora, di che cosa stiamo parlando?
In che modo si è ridato valore alla contrattazione? come raccontano FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola nelle loro assemblee e nei loro deliranti proclami di esaltazione per la firma del contratto.
Se per "ridato valore alla contrattazione" e
per "minato alla base lo spirito della legge 107/2015"
significa l’aver scritto sul contratto che si possono contrattare i criteri generali
per la determinazione dei compensi del bonus questa è davvero poca cosa,
in quanto la contrattazione sui criteri per la determinazione dei
compensi accessori è già prevista dal D.Lgs. 165/2001, artt. 40-45.
(Come avevamo già
pubblicato nel nostro sito a giugno 2016
quando arrivarono alle
scuole le risorse per il merito).
E dunque perché tanto entusiasmo per la firma di un contratto al
ribasso?
I TONI TRIONFALISTICI DEI CONFEDERALI
Dopo la firma del contratto la FLC CGIL, sul suo sito, pubblica, a
caratteri cubitali, l'annuncio: La FLC CGIL ha annunciato una consultazione tra gli iscritti per rilevare l'apprezzamento sul contratto, ma qualcuno della FLC CGIL non allineato e che ragiona con la propria testa esiste ancora, per fortuna: Modena: dimissioni dal direttivo FLC-CGIL I toni della CISL Scuola sono invece, senza ambiguità, del tutto esaltanti e festosi. Parlano di "svolta positiva per il mondo della scuola", di "un atto di grande valenza politica", di "una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali". Ma non è la Segretaria generale della CISL Scuola, Maddalena Gissi a firmare l'articolo, bensì la segretaria generale della Confederazione CISL, Annamaria FURLAN !!!
Più realista, più sincero e meno entusiasta è stato il segretario generale della UIL
Scuola, Pino TURI, che in una intervista
rilasciata a La Tecnica della Scuola, subito dopo la firma,
afferma: “Quando si firma un contratto ... vedi
intervista
L'ordine del giorno di questa assemblea è: Contratto scuola 2018: Noi non obbediamo!
Non abbiamo firmato perché non dovevamo obbedire a
nessuno!
Non firmare un contratto è un atto di coraggio,
Contratto scuola 2018: Noi non
obbediamo!
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